Torrefazione a legna artigianale: il caffè moderno di una volta è Polesano (rodigino)

Mi ricordo quando da bambino e ragazzo girando in un qualsiasi centro di una città italiana spesso l’olfatto veniva colpito (impressionato) da un intenso profumo “di cibo“.
Non erano sempre profumi gradevoli, non era solo il profumo del pasticcere, del fornaio ma era anche quello del formaggiaio, del salumiere, del macellaio e della torrefazione. Profumi intensi a volte quasi olezzi che oggi si possono ritrovare spesso solo in mercati caratteristici.
Già quando ero bambino non era per la mia famiglia frequente entrare in torrefazione, il caffè lo compravamo al supermercato. Noi lo prendevamo nel barattolo, macinato, Paulista. Però mi ricordo di essere entrato in numerose torrefazioni sempre con piacere, per cercare di scoprire il segreto del caffè.
Quelle torrefazioni sono sparite da quasi tutte le nostre città, ho però scoperto che ne stanno nascendo di nuove con impostazione moderna ma artigianali e attente alla tradizione e alla qualità.
Sono andato a visitare la torrefazione caffè Rhodigium di Rovigo per cercare di capire questo fenomeno per me nuovo.
Non è in centro ma in area Tosi, quando entri non ti colpiscono i macchinari ed un super intenso profumo di caffè ma lo shopping mentre il macchinario è sul retro.
Mi ha accolto Elia Zampolli: giovane, appassionato, preparato e simpatico (di solito quest’ultima è una qualità rara nei rodigini).
Avevo telefonato per tempo e concordato una visita guidata e mi ha illustrato nel dettaglio i caffè (arabica e robusta), le miscele, la macchina per la tostatura (a legna) facendomi vedere l’uscita del caffè tostato e il suo raffreddamento. Mi ha descritto la differenza tra una produzione artigianale ed una produzione industriale e le differenti tostature (caramellizzazione del caffè ovvero lo zucchero del caffè fuoriesce dal chicco e viene caramellato). Loro non usano una tostatura pronunciata (tostatura napoletana) ma una leggera (tostatura viennese) in grado di mantenere gli aromi molto intensi.
A fine della visita, la degustazione mi ha fatto comprendere l’importanza di non consumare subito il caffè ma di farlo riposare almeno 15 giorni per dare il tempo di esaltare gli aromi.
Diemme: masterclass Coffee Boom presso l'Academy - cibObic
2 Ottobre 2021 @ 11:22
[…] vedere una produzione industriale per poterla confrontare ad una produzione artigianale […]