Rovigo e Polesine non citati nella lapide dell’elenco degli ebrei portati da Vò ad Auschwitz
Durante un giro in bicicletta nell’anello dei Colli Euganei ho scoperto Vo’ Vecchio e villa Contarini Giovanelli Venier.
Sulla villa, verso la piazza una strana lapide che ho fotografato: Da Vo’ ad Auschwitz.
Cercando informazioni sulla villa ho trovato:
Nel dicembre 1943 la villa fu requisita dai repubblichini di Salò e utilizzata come campo di concentramento degli ebrei delle province di Padova e Rovigo: da allora, per circa sette mesi e cioè fino al luglio 1944 nel campo di Vo’ vennero detenute fino a 60 persone arrestate in ottemperanza alla circolare del 30 novembre 1943 emessa dal Ministero degli Interni della Repubblica di Salò Buffarini Guidi. Il 17 luglio 1944 gli ebrei allora presenti nel campo vennero prelevati dai tedeschi, incarcerati a Padova, trasferiti poi a Trieste nella risiera di S. Sabba ed infine tradotti-stipati in vagoni merci, nel campo di lavoro e di sterminio di Auschwitz-Birkenau in Polonia. Degli ebrei già detenuti a Vo’ soltanto tre sopravviveranno.
Attenzione, nella lapide non si parla di deportati della provincia di Rovigo.
Dal Polesine furono deportati i fratelli Bruno Franco (47 anni) ed Enzo Franco (46). Arrestati a Roma l’1.1.1944 furono tradotti a Vo’ Vecchio poi a San Sabba e ad Auschwitz.
Italo Parenzo (60 anni) arrestato a Rovigo nel dicembre 1943.
I coniugi Samuele Heller (57 anni) e Teresa Supino (53), arrestati ad Adria il 30.12.1943, detenuti a Vo’, Padova, San Sabba.
Furono tutti deportati ad Auschwitz il 31 luglio 1944 ed uccisi nelle camere a gas al loro arrivo il 3 agosto 1944.
