Ogni provincia ha le sue eccellenze, i suoi monumenti, i suoi comuni e città.
Sicuramente il Polesine, quindi la provincia di Rovigo e Rovigo sono tra le province e le città d’Italia meno conosciute e visitate.
Rovigo è la provincia più meridionale del Veneto. L’intera provincia di Rovigo, territorio molto esteso, ha 250 mila abitanti.
Si tratta un territorio poco insediato, con ampi spazi, una volta molto paludoso e dove Adige e Po spesso straripavano e dove i relativi letti spesso cambiavano corso, soprattutto vicino alla foce.
Per queste ragioni non sono moltissimi i nuclei abitativi veramente “storici” e spesso si parla del Polesine come, verso il delta, di terra più giovane d’Italia (la Romea lambiva il mare poco più di un migliaio di anni fa).
Da ovest (alto Polesine) a est (basso Polesine) ecco una lista dei principali comuni:
Bergantino
Castelmassa
Badia Polesine
Lendinara
Fratta Polesine
Rovigo
Canaro
Polesella
Crespino
Adria
Taglio di Po
Ariano nel Polesine
Rosolina
Porto Tolle
Questa la nostra speciale top ten dei comuni del Polesine basata soprattutto sulle eccellenze presenti, su piazze e ambienti di rilievo, sulla piacevolezza di camminare nelle vie, sulla presenza di aree pedonali, piste ciclabili, …
Rovigo il capoluogo di provincia
piazza Vittorio Emanuele II, piazza Garibalidi, piazza Duomo, via Angeli, piazza Giacomo Matteotti con le due Torri, via Silvestri, la chiesa della Beata Vergine del Soccorso (la Rotonda), il duomo, la chiesa di San Francesco, la chiesa di San Bartolomeo, il palazzo Roverella con la pinacoteca dell’Accademia dei Concordi e del Seminario Vescovile e le sue mostre, palazzo Roncale, il museo dei Grandi Fiumi presso il Monastero degli Olivetani, i cimiteri ebraici, le cappelle storiche di famiglia nel cimitero, il teatro sociale, l’Accademia dei ConcordiAdria importante città etrusca e romana tra Aquileia e Ravenna, sede vescovile che ha dato il nome al mare ADRIAtico
La piazza Giuseppe Garibaldi, la piazza Carlo Bocchi, il corso Vittorio Emanuele II, il canal Bianco, il museo archeologico nazionale con la teca dei vetri (collezione Bocchi) e la tomba della Biga, il museo della Cattedrale, la Cattedrale, il teatro comunale, l’autodromo (Adria International Raceway), lo spaccio Jacob CohenFratta Polesine: piccola bomboniera con grandi eccellenze.
La villa Badoer di Andrea Palladio patrimonio dell’umanità UNESCO, il museo nazionale del ritrovamento di Frattesina museo di rilevanza europea per la concentrazione di reperti dell’età del bronzo finale (XII-X sec. a.C.), la casa natale e museo e la tomba di Giacomo Matteotti, villa Grimani Molin Avezzù, parco Labia, via Roma e il naviglio Adigetto, i carbonari.Lendinara Atene del Polesine
La piazza Risorgimento, la riviera e il naviglio Adigetto, l’abbazia Santa Maria del Pilastrello, la parrocchia di Santa Sofia, il teatro comunale Ballarin, Ca’ Dolfin e il suo parco, palazzo Malmignati, il museo del Risorgimento, casa dove visse e morì Alberto Mario, il cimitero dove sono sepolti Alberto Mario e la moglie Jessie White.Badia Polesine: La Badia sorta attorno all’abbazia benedettina di S. Maria della Vangadizza.
Quel poco che resta della abbazia della Vangadizza con i sepolcri di Alberto Azzo II d’Este e della moglie Cunegonda, piazza Vittorio Emanuele II, via Sant’Alberto, la parrocchia di San Giovanni Battista, palazzo degli Estensi, il teatro Eugenio Balzan e la collezzione Eugeno BalzanCrespino e la bella piazza Fetonte
La piazza Fetonte, la sinistra Po, la chiesa di Santi Martino e Severo, villa dei principi Pio Falcò.
La leggenda vuole che il giovane Fetonte sia caduto proprio nelle vicinanze di Crespino, a pochi chilometri dall’inizio del delta del Po. Fetonte, figlio di Elio e della Oceanina Climene, venne offeso da Epafo, il quale sosteneva che il giovane non fosse figlio del Sole. Fetonte, in lacrime per l’insulto subito, supplicò la madre Climene di dar prova della sua paternità e del suo valore, permettendogli di guidare per una volta il carro solare. La madre chiese al Sole se il giovane figlio potesse guidare il carro solo per una volta, ed il padre lo accontentò avvertendolo della grande difficoltà nel portare i maestosi cavalli. Fetonte, bramoso di dar prova del suo valore, balzò sul carro e senza ascoltare il padre cominciò il suo volo. I cavalli s’imbizzarrirono e si avvicinarono alla sfera terrestre, provocando disastri, incendi e siccità. Per evitare la distruzione della terra, il giovane Fetonte andava fermato e per fare ciò Zeus, padre degli Dei, scagliò una saetta, catapultando il giovane dio nel Po. Subito accorsero le sorelle Eliadi che disperate per l’incidente si misero a piangere. Zeus, dispiaciuto, decise di fermare il loro dolore tramutandole in pioppi, e le loro lacrime in ambra.Castelmassa e la bella piazza della Libertà.
La sinistra Po, la piazza della Libertà, la parrocchia di Santo Stefano, il palazzo Bentivoglio, il teatro Cotogni.
Loreo: anticamente a ridosso della costa del Mare Adriatico, da sempre legata a Venezia e suo caposaldo del delta.
La riviera, la chiesa Arcipretale di Santa Maria Assunta e l’attiguo oratorio della Santissima Trinità.
Trecenta
I gorghi, palazzo Pepoli detto el Palazzòn, casa Pepoli detta comunemente Il Castello, la chiesa di San Giorgio, via Cesare Battisti, piazza Guglielmo Marconi
Ceneselli: piccolo comune che ruota attorno alla bella chiesa parrocchiale dell’annunciazione di Maria Santissima