Tony Valente: pensavo fosse italiano e magari POlesano
Ho assistito alla presentazione della mostra relativa al manga Radiant del disegnatore Tony Valente che dovrebbe rappresentare la seconda ondata di giapponismo pensata per un pubblico giovane. #giapponismorovigo
Pensavo Tony Valente fosse italiano, magari POlesano e mi è sembrata un’ottima idea: Giapponismo attrae gli adulti, Radiant i ragazzi interessati al fenomeno penetrazione della cultura e dell’arte giapponese in Europa.
Poi ho scoperto che Tony Valente è francese (investigherò su parenti), che si tratta del primo manga disegnato fuori dal Giappone che riesce ad arrivare in Giappone oltre che come fumetto anche come “cartone animato” (anime).
Mi chiedo è veramente così conosciuto tra i giovani da attrarli? Non era forse meglio esporre un fenomeno più conosciuto anche se magari senza tavole originali? Perché non presentare come con la mostra Giapponismo qualcosa di nostrano che cita elementi giapponesi (penso a fenomeni come i fumetti e personaggi Bonelli o le Winx o …)?